venerdì 29 gennaio 2016

Leggenda Rossa.




FERRARI.


Il fascino è una leggenda tutta italiana.
Per iniziare a raccontare la storia della più prestigiosa Casa automobilistica italiana potrebbe essere sufficiente un dato statistico estremamente attuale, e cioè che parliamo del brand globale oggi più noto e gradito al mondo, superiore anche al motore di ricerca Google, cliccatissimo su Internet. Guidata dal 1991 da Luca Cordero di Montezemolo, e con sede a Maranello, raccoglie su base annua un utile netto attorno ai 240 milioni di euro, corrispondenti a una media di circa 7.000 supercar vendute, la Ferrari ha per simbolo dal 1923 un cavallino rampante che già fu emblema del compianto aviatore di guerra Francesco Baracca. Tale simbolo fu donato il 17 giugno dalla contessa madre Paolina a Enzo Ferrari nei giorni del Circuito del Savio. Il cavallino è collocato su uno sfondo giallo canarino che ne sottolinea la “modenesità”, figlio dell'estro dell'incisore Eligio Gerosa e subito vincente alla 24 Ore di Spa del 1932. Fondata dal “Drake” il 13 settembre 1939 a Modena in viale Trento e Trieste con il nome originario di Auto Avio Costruzioni, una decina d'anni dopo la scuderia sportiva che utilizzava però vetture Alfa Romeo, la Ferrari è un costruttore di macchine di fascia alta e da competizione nonché il più storico team impegnato in Formula 1, l'unico presente fin dall'edizione 1950 nel Campionato del Mondo.

Il trasferimento a Maranello avvenne nel 1943, anche per minimizzare i rischi di eventuali bombardamenti sulle grandi città della pianura padana, ma l'azienda automobilistica non sfuggì ad attacchi aerei alleati devastanti né nel novembre 1944, né nel febbraio 1945. Prima di assumere la denominazione di Auto Costruzioni Ferrari nel 1957 (cui seguirono SEFAC, cioè Società Esercizio Fabbriche Automobili e Corse SpA il 26 maggio 1960, e Ferrari SpA nel 1965), l'industria emiliana entrò nel vivo della produzione nel 1940 con due soli esemplari della 815 concepita su base meccanica Fiat (8 cilindri, 1.500 cc) per l'ultima Mille Miglia prima della Seconda Guerra Mondiale, affrontata senza troppa fortuna con un imberbe Alberto Ascari e il marchese Lotario Rangoni Machiavelli, per poi produrre altrettante 125S svezzate dal collaudatore ufficiale Franco Cortese nel 1947: quest’ultima fu la prima, vera Ferrari perché, in base a un accordo con l'Alfa Romeo, Enzo non avrebbe potuto usare il proprio cognome per un'automobile sino alla stagione 1942.

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